Il Capitolo Cattedrale
Il Capitolo Cattedrale di Brindisi adempie il proprio ufficio ministeriale nel Duomo cittadino.
Con bolla di Onorio III emessa il 6 ottobre 1219 il Capitolo è posto sotto l'immediata protezione del Sommo Pontefice. Il provvedimento è menzionato ripetutamente in conclusioni capitolari quali quella del 19 giugno 1664, Il collegio canonicale già nella prima metà del XIII secolo, allorché conduceva vita comune, comprendeva tre dignità: l'Arcidiacono, il Cantore e il Tesoriere. Era formato complessivamente da 29 ecclesiastici: tre dignità, nove canonici, diciassette partecipanti con beneficio; si avvaleva, inoltre, di un diacono, un suddiacono e un accolito.
Le sue origini potrebbero risalire all'età paleocristiana. Brindisi è ritenuta la più antica sede vescovile di Puglia e il Capitolo costituì la primigenia comunità presbiteriale adunata attorno al protovescovo san Leucio.
Fin dagli inizi l'abituale cura delle anime fu riservata al Collegio dei Canonici che la distribuiva per turno ai Capitolari.
Nell'anno 1630, con Decreto Pontificio, pur restando la cura abituale delle anime presso l'intero Capitolo, si venne alla nomina di una quarta dignità, l'Arciprete, di cui fu per primo insignito il can. Francesco Monetta, per la cura attuale delle anime. Con decreto della Dataria Apostolica del 30 luglio 1912, la quarta dignità fu separata dalla cura delle anime, ora affidata ad un sacerdote, che diventava, qualora non lo fosse, membro del Capitolo.
Nell'anno 1737, il numero dei capitolari, comprese le quattro dignità, si ridusse a 46 canonici. Nel 1837, con ulteriore riduzione il numero dei Canonici fu portato a 27, comprese le quattro dignità, e a 12 partecipanti. Per la legge civile di eversione del 1867, il numero dei Capitolari effettivi venne ridotto a 18: quattro dignità: Arcidiacono, Cantore, Tesoriere, Arciprete, otto Canonici dei quali il più anziano prende il nome di Decano, e degli altri sette, uno è Penitenziere, l'altro Teologo, un terzo Parroco e gli altri partecipanti.
Statuto precedente quello ora in vigore era stato redatto con riferimento al Codice di Diritto Canonico edito nel 1917 che contemplava la presenza del Capitolo Cattedrale in ogni Diocesi. Il 25 gennaio l983, con la Costituzione Apostolica Sacrae Disciplinae Leges è stato pubblicato il nuovo Codex che tratta la materia del Capitolo dei Canonici nel II Libro, Il Popolo di Dio, canoni 503-510, all'interno della parte II dedicata alla costituzione gerarchica della Chiesa.
Il Capitolo Cattedrale di Brindisi, ente giuridico riconosciuto canonicamente e civilmente, ha sede legittima e perpetua nella Basilica Cattedrale nella quale opera la parrocchia della Visitazione e San Giovanni Battista con pari riconoscimento giuridico.
Il Collegio dei Canonici, creato "ab immemorabili" e per secoli operante come capitolo curato conserva la propria identità ecclesiastica fondata sul C. J. C., il quale definisce la soggettività al can. 503: "l'erezione, la modifica, la soppressione del Capitolo Cattedrale è riservata alla Sede Apostolica ".
Inoltre il C. J. C. al can. 503 privilegia il Capitolo Cattedrale assegnandogli il compito di "assolvere alle funzioni liturgiche più solenni nella Chiesa Cattedrale" nei confronti della parrocchia alla quale è riservato il resto del culto per ragioni pastorali.
L'attuale statuto, redatto collegialmente dai canonici del Capitolo Cattedrale, approvato dall'arcivescovo mons. Settimio Todisco rivisto e aggiornato dai canonici d'intesa con l'arcivescovo mons. Rocco Talucci, è conforme alla vigente legislazione canonica e alle consuetudini contenute nei precedenti statuti.
 
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