Le Rettorie
Santuario s. Maria degli Angeli

Fu voluta per le clarisse di Brindisi dal frate cappuccino brindisino Giulio Cesare Russo (futuro San Lorenzo) e realizzata secondo il suo volere sull'area di proprietà della sua famiglia. La costruzione della chiesa e dell'attiguo monastero delle clarisse cappuccine ebbe inizio nel 1609 grazie ai finanziamenti di Massimiliano I, elettore di Baviera, della principessa di Caserta e altre personalità che il cappuccino aveva avuto modo d'incontrare durante le sue missioni in Europa.
Il monastero, dove dal 1619 si insediarono le suore di clausura provenienti da Santa Chiara, fu abbattuto nei primi anni del '900 e sostituito dalle scuola elementare “S. Lorenzo”.


Chiesa di san Paolo

In questa posizione incantevole sopra il porto era stata edificata la domus Margariti, magnifica residenza dell'ammiraglio normanno Margarito da Brindisi, fornita di bagni, giardini, forni e altri servizi e poi nelle sue pertinenze era stata impiatata da Enrico VI la zecca. Nel 1284 il re Carlo I d'Angiò donò ai francescani conventuali questo complesso perché vi edificassero il loro convento. La chiesa e il convento forse furono conclusi nel 1322, grazie alla munificienza di Roberto d'Angiò. La facciata, che minacciava di crollo, fu rifatta ai primi dell'Ottocento arretrata di alcuni metri. Soppresso il convento francescano, una parte di esso fu destinata a uffici della Sottoprefettura poi della Prefettura; in aree pertinenti al complesso vennero costruiti gli uffici della Provincia e un edificio scolastico. La chiesa è stata oggetto di restauri nel 1964.
All'esterno la parete meridionale presenta alla base dei filari di tufo carparo a bugnato che si ritiene appartengano a una struttura fortificata, forse il castello normanno o piuttosto la domus Margariti. Originali sono le monofore che si aprono in alto e il portale laterale di semplici forme gotiche.
Nell'interno, a un'unica ampia navata, interessanti gli elaborati altari barocchi e i loro dipinti. Lungo la parete meridionale: altare di San Giuseppe da Copertino (XVIII secolo); altare di Sant'Antonio da Padova (1632), con statua lignea; altare di Santa Maria, forse dello Zimbalo, con la tela Madonna del Carmine con i santi Caterina, Paolo eremita, Diego e la famiglia Perez Noguerol attribuita a Alessandro Fracanzano (1603). Lungo la parete settentrionale: altare del Santissimo Crocifisso, con una Deposizione di Cristo; altare dell'Immacolata (1741) con l'Immacolata Concezione, tela secentesca di artista locale; nella nicchia statua lignea della Madonna del terremoto (XVIII secolo) ritenuta miracolosa; altare dei Ss. Vito, Modesto e Crescenzio. Il Transito di san Giuseppe e l'Annunziata sono di artisti locali (XVII secolo); la piccola tela della Madonna della Concordia, (fine del XVI - primi del XVII secolo) proviene dalla omonima chiesa demolita; in fondo alla navata sinistra la Visitazione, opera autografa del nobile pittore brindisino Jacopo de Vanis che l'eseguì nel 1559 per l'altare sotto lo stesso titolo poi demolito.
Da notare cospicui resti di affreschi trecenteschi (parete destra e abside): L'albero della Croce, Santi e Madonna con Bambino sulle pareti del coro; ancora Santi, Storie di santa Maria Maddalena, Scene cortesi, Santo Stefano, sulla parete meridionale della navata.
Presso l'abside lapide con stemma di Nicolò Castaldo e consorte (1309).
La cappella del Ss. Sacramento o di San Francesco fu voluta dallo storico brindisino Giovanni Maria Moricino (1558-1628) che a Venezia, con ogni probabilità, fece modellare la statua lignea di San Francesco. Belle sepolture secentesche di Francesco Moricino e di Obedienzo Vavotici.
Nella sacrestia è un grande armadio, opera di ebanisteria locale, datato 1725.


Chiesa di san Benedetto

Esistente forse già prima dell'XI secolo, il monastero delle Benedettine di Santa Maria Veterana fu largamente beneficato nel XI secolo da Goffredo, conte di Conversano e signore di Brindisi, e dalla moglie Sichelgaita.
Nel corso del XVIII secolo fu abbandonato il vecchio monastero, che si sviluppava su tre lati del chiostro medievale, per la costruzione del nuovo, ad occidente dell'antico complesso. La nuova struttura occludeva così la facciata da cui fu smontato il portale e ricostruito sulla fiancata destra. La presenza delle Benedettine ebbe termine nel 1866 allorché, in conseguenza di provvedimento soppressivo, abbandonarono il monastero, attuale sede della Polstrada. La chiesa, con il chiostro più antico, venne invece consegnata all'arcivescovo di Brindisi per divenire sede della parrocchia vicariale già in Sant'Anna. Nel corso del XX secolo ha subito rimaneggiamenti e inversioni di direzione, fino a un restauro (anni '50) che ha eliminato e disperso gli altari barocchi.
Dal 2002 è rettoria della Parrocchia Cattedrale di Brindisi.


Chiesa di s. Teresa

La chiesa di Santa Teresa è una chiesa barocca che prospetta sulla omonima piazza a Brindisi.
Fu costruita per munificienza del sacerdote Francesco Monetta (1670) e fu sede del convento dei teresiani (carmelitani Scalzi). Soppresso il convento, nel 1807 divenne sede militare: dopo i restauri del 1980 circa è la sede dell'Archivio di Stato.
La facciata ha le forme di un modesto barocco con pochi inserti in pietra (nicchie, pinnacoli e volute) su un paramento in tufo carparo.
All'interno, ai lati dell'altare maggiore, due tele di Diego Bianchi (San Giuseppe e Estasi di Santa Teresa); nella prima cappella a destra, Presepe, quadro del '600 estremamente interessante per le raffigurazioni di costumi salentini dell'epoca; a sinistra tela con Sant'Andrea (sec. XVII), Madonna del Carmelo che consegna lo scapolare del leccese Serafino Elmo; statua in pietra San Francesco di Paola; epigrafe marmorea di don Aloysio Ferreira (sec. XVIII) benefettore. Sulla sovraporta Educazione di Maria Vergine (sec. XVIII).
 
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